AFFINARE LE SENSAZIONI

Ogni momento che passiamo a cavallo dovrebbe servire non tanto per imparare uno stile estetico impeccabile, ma quanto ad affinare certe sensazioni ed abilità che il buon cavaliere possiede.

E’ inutile un ottimo stile di monta se non è supportato da una “sensibilità equestre” capace di tirare fuori il meglio da ogni cavallo.

Esistono moltissimi aiuti nati per aiutare il cavaliere nell’esecuzione impeccabile degli esercizi, che oggi sono entrati a far parte del comune corredo da equitazione, quasi come elementi di abbigliamento, senza pensare all’importanza di saperne fare a meno.

L’abilità più difficile da apprendere è invece fatta dalla sensibilità e dalla comprensione di come “chiedere” al cavallo. Uno stile bello a vedersi ma troppo rigido porta naturale rigidità anche al cavallo. L’elasticità, fluidità e tempestività negli aiuti fanno veramente la differenza tra un cavaliere ed un ottimo cavaliere. La risposta ad un aiuto deve essere così radicata che un cavallo ci si attenga vincendo l’istinto naturale alla fuga anche di fronte a situazioni di allerta.

Il cavallo, per ogni domanda, ha bisogno di una risposta immediata (max 3 sec, ma 3 decimi di sec è meglio) per poter comprendere quello che vogliamo. Ad esempio alla pressione della gamba il cavallo risponderà con fare un passo in avanti, subito dopo la pressione andrà tolta dando una risposta positiva. Non è difficile trovare cavalli con la cute dei fianchi inspessita dal continuo contatto degli speroni del cavaliere.

“Il rinforzo primario più importante è il rilascio di pressione.” Monty Roberts

“Lo sperone è una conquista per il cavaliere che ha dimostrato di saperne fare a meno” Francesco Vedani

Il processo di rafforzamento negativo è tra i più usati nel mondo dell’equitazione. Così uno stimolo spiacevole (evitativo) viene applicato fin quando l’animale non ha il comportamento desiderato. La ricompensa è data proprio dal rilascio della pressione e dalla sospensione dello stimolo spiacevole. Così, come agli speroni, anche la risposta all’imboccatura avviene nella stessa maniera. Se viene applicata una pressione sull’ imboccatura con la redine sinistra il cavallo girerà la testa verso quel lato per alleviare la pressione.

Se il cavallo è addestrato correttamente la pressione sull’imboccatura viene applicata solamente quando serve. In questo modo il cavallo impara a girare con una lievissima pressione essendo stati ricompensati i meccanismi evitativi allo scopo di impiegarli per controllarlo.
L’uso improprio delle imboccature viene assimilato ad una punizione, riducendo l’apprendimento e favorendo comportamenti alternativi (cavallo che si impenna, cavallo “duro in bocca”, etc etc).

“La mano non deve essere così severa da limitare il cavallo e metterlo a disagio, nè cosi rilassata che il cavallo non la sente nemmeno. Nell’istante in cui il cavallo obbedisce e risponde alla mano, gli si devono cedere la redini. Si elimina così la tensione e lo si alleggerisce in bocca, a conferma del principio, che non va mai dimenticato, che il cavallo deve essere sempre premiato e accarezzato quando esegue correttamente quanto gli è stato richiesto. Non appena il cavaliere sente che il cavallo sta assumendo la giusta posizione della testa, e sta venendo in mano, leggero e senza opporre resistenza, non dovrà fare niente che possa riuscirgli spiacevole, ma solo parlargli dolcemente, lasciarlo riposare e fare tutto il possibile per tenerlo rilassato. Questo darà fiducia al cavallo, preparandolo ad una intesa sempre più profonda con il suo cavaliere.” Senofonte 400 a.c.

Un altro aspetto molto importante è che il cavallo in natura mangia continuamente erba, che è un alimento a basso contenuto energetico. Deve pascolare per circa 16 ore al giorno per incamerare energia sufficiente per la sua sopravvivenza. Pertanto i cavalli sono animali molto attenti a sprecare le energie che richiedano così tanto tempo per essere incamerate. Si capisce così che il riposo è un rinforzo naturale molto molto importante.

“Il cavallo supererà fossati, li salterà di nuovo è farà qualsiasi altra cosa, purché lo si lodi e gli si riconosca il giusto riposo dopo il conseguimento delle sue imprese.” Senofonte 400 a.c.

Marco Pagliai

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